Castello di Dalli di Sopra

L’abitato di Dalli di Sopra si colloca a 997 metri s.l.m. a mezzacosta sul versante orientale del monte La Corona, in una posizione dalla quale è possibile dominare tutta la parte iniziale della valle del Serchio di Sillano. La posizione del centro era strettamente connessa a una serie di complessi fortilizi costruiti sui rilievi circostanti, oggi scomparsi o conservatisi parzialmente, come ad esempio quello del monte Il Torrione, il castellaccio di Cogna o quello di Sillano.

L’assetto della rocca di Dalli oggi è individuabile dall’assetto urbanistico del piccolo centro che, mostrando un andamento circolare nella zona posta a occidente, probabilmente ricalca l’andamento delle antiche mura castellane. L’agglomerato esterno a questo primo circuito di mura appare chiaramente come un ampliamento di epoca successiva. Dell’antica rocca sopravvive unicamente una parte della cortina di muro posta a occidente e una torretta semicircolare (databile a non prima del XIII secolo) che a essa si lega.

Meritevole di una visita è il Santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso, dove sono conservate alcune opere d’arte piuttosto interessanti, fra le quali si distinguono in particolare un altare in pietra serena databile al XVII secolo e una pittura su tavola raffigurante la "Madonna col Bambino", databile al 1475-1490, firmata dal pittore Pietro di Talata.


Note storiche

Il centro di Dalli è stato oggetto di continue lotte nel corso dei secoli. Dopo essere stato assegnato come feudo ai nobili dell'abitato, per i legami con i Malaspina e la contessa Matilde di Canossa, la rocca è stata danneggiata durante le guerre che il Comune di Lucca portò avanti fra XII e XIII secolo. Nel 1299 i nobili di Dalli vendettero la rocca ai Lucchesi insieme al feudo e a tutti gli altri privilegi, anche se la famiglia nobiliare continuò a vivere nei loro antichi possedimenti.

Nel 1396, in seguito all'insubordinazione di Bartolomeo Martinelli, castellano di Dalli, le brigate sovvenzionate da Pisa riuscirono a entrare nella rocca quasi senza colpo ferire. Non appena la Repubblica di Lucca riuscì a riconquistare il fortilizio, volle dare un segno tangibile di come venivano puniti ribelli e traditori e così oltre a danneggiare e ardere i villaggi di Dalli, Sillano e Soraggio, rase immediatamente al suolo la rocca, come testimonia Giovanni Sercambi nelle sue Croniche.

Galleria

Castello di Dalli di Sopra, resti delle mura
Castello di Dalli di Sopra, resti delle mura, particolare