Castello di Sommocolonia
Il centro abitato di Sommocolonia si colloca lungo un crinale del Monte della Tesa, tra la valle del Fosso di Rivellese e quella in cui scorre il torrente Corsonna. Dalla sommità di quest’altura era possibile controllare un ampio spicchio della Valle del Serchio, comprese le fortificazioni del territorio di Barga e dei versanti sulla riva destra del Serchio.
La rocca si collocava in posizione dominante rispetto all’abitato ed era costituita da una cinta muraria di forma ellittica, coronata da merli di fattura ghibellina e da due torri a base quadrata, elevate per almeno quattro piani. Il borgo, disposto ai piedi della chiesa e della sua torre campanaria, era anch’esso circondato da un’alta cinta muraria merlata, entro la quale si aprivano due porte. In origine almeno altre quattro torrette difensive erano posizionate tra le due cinte murarie.
Della fortificazione originaria oggi restano solo le rovine, gravemente danneggiate nel terremoto del 1920 e nei bombardamenti del secondo conflitto mondiale. In particolare rimangono il muro di nord-ovest - di spessore notevole e conservatosi per un’altezza di circa due metri e mezzo - e un moncone della torre di meridione.
Ciò che rimane della torre fornisce indicazioni anche per ricostruire la forma della sua gemella, scomparsa in epoca imprecisata; se ne conservano ancora in buone condizioni due lati, per un’altezza di due piani, mentre il resto è andato distrutto. La costruzione aveva una base quadrata, di 8 metri circa di lato, e un muro possente, dello spessore di circa un metro e mezzo; quest’ultimo dato non desta stupore, data l’altezza che la costruzione doveva raggiungere.
Del muro di cinta, anche se ampiamente ricostruito in epoche recenti, si conservano ancora alcune porzioni originali, da cui si intuisce che la struttura seguiva l’andamento dell’altura senza essere interrotta da torrette di alcun tipo. Del circuito più esterno posto a difesa del borgo, invece, oggi rimane pochissimo, se non frammenti di muratura scollegati fra loro e i resti di una delle porte.
Note storiche
Il villaggio di Sommocolonia è ricordato per la prima volta nell’anno 983 all’interno dell’elenco delle località che dipendevano dalla pieve di Loppia. Il castello, con tutta probabilità, esisteva prima del 1170, anno in cui le armate lucchesi lo occuparono e distrussero. Il fortilizio, successivamente riedificato, passò dai Rolandinghi ai Berrettani, loro discendenti.
Nel 1294 il Comune di Lucca ordinò che tutte le difese del castello fossero demolite entro il termine di dieci giorni, che i Berrettani e loro consorti promettessero che torri, mura e rocca non venissero più ricostruiti e che le famiglie che abitavano al suo interno uscissero con le loro cose. L’ordinanza fortunatamente non fu portata a termine e nel 1342 il fortilizio, assieme ad altri paesi del barghigiano, si consegnò volontariamente allo Stato fiorentino. La fine della storia militare di Sommocolonia ebbe inizio nel 1532, quando i Capitani di Parte Guelfa di Firenze declassarono la fortezza. La struttura militare e i beni a essa pertinenti furono affidati a Simone di Bologna Salvi, che l’anno prima era stato nominato castellano. Nel 1586 la rocca e tutti i beni collegati furono venduti a un certo Antonio di Mario Bologna Salvi di Sommocolonia, ponendo così fine alla storia militare della costruzione.