Castello di Castelnuovo di Garfagnana
Il castello di Castelnuovo Garfagnana, cinto dalle acque sui tre lati est, sud e nord, è composto da una cinta muraria, che racchiude l'abitato, di forma vagamente trapezoidale e dalla rocca Ariostesca, entrambi edificati intorno al XIV secolo. Localizzato sul fondovalle in prossimità della confluenza del torrente Turrite Secca con il fiume Serchio, Castelnuovo era posto a sbarramento della viabilità che, attraverso le alti valli della Garfagnana, conduceva verso la Lunigiana ed il Ferrarese, ripercorrendo i tracciati consolari di epoca romana.
Ampi tratti delle mura sono ben conservati soprattutto nella parte settentrionale. Sono presenti due torri angolari di forma semicircolare: la prima posizionata in prossimità della porta civica, la seconda a circa metà del tracciato, dove le mura improvvisamente perdono la loro linearità.
La rocca Ariostesca, invece, ha subito pesanti interventi di restauro, soprattutto a seguito della Seconda Guerra Mondiale, quando il paese fu colpito dai bombardamenti. Il torrione semicircolare che si apre sul fianco sud, si mostra come una poderosa struttura innestata sulle mura cittadine, simile per stile di costruzione alle altre torri del castello, essendo di base costituito da un cilindro privo di scarpa.
Vicino alla rocca si trova il Duomo dei SS. Pietro e Paolo di stile rinascimentale. All’interno si possono ammirare una terracotta attribuita ad Andrea della Robbia, la Pala di San Giuseppe, un Crocifisso ligneo del XIV secolo noto come Cristo Nero e una tela raffigurante la Madonna tra i santi Andrea e Giacomo di Giovanni Antonio Sogliani.
Note storiche
Originariamente possesso del Vescovo di Lucca, nel 997 il castello fu in parte allivellato ai nobili di Cella Baroti. Sotto i Ronaldinghi e Suffredinghi le difese di “Castrum Novum” furono potenziate per sostenere la strenua resistenza che i nobili della Garfagnana e della Versilia opposero alle armate del Comune di Lucca nel corso del XII secolo.
Sotto il dominio di Castruccio Castracani il centro fu dotato di una cinta di mura e di un importante ponte sul Serchio, chiamato di Santa Lucia, attraverso il quale era possibile aprire un collegamento diretto con Pieve Fosciana e con il passo delle Radici. Invaso dal condottiero Alderigo Antelminelli nel 1370 e da lui detenuto per poco tempo, Castelnuovo fu restituito alla Repubblica di Lucca l’anno successivo e nel 1376 fu rammentato nella Bolla d’Oro fra le costruzioni militari di maggior importanza della Garfagnana. L’importanza strategica di questo sito fu riconosciuta anche da Paolo Guinigi, che lo fece includere fra le fortezze di confine che dovevano essere tenute sempre pronte alla difesa. Nel 1430, quando l’astro del signore di Lucca bruscamente declinò, temendo le incursioni delle armate fiorentine, Castelnuovo si consegnò volontariamente nelle mani di Niccolò d’Este.
Molte erano le fortificazioni sussidiarie che facevano da contorno a questo castello, primo fra tutti il paese di Monti, abbattuto nel corso del XVI secolo per far spazio alla monumentale fortezza di Mont’Alfonso, ma anche altri come Sassi, Montealtissimo e Palleroso.