Ospedale di Tea
L’antico ospedale di San Nicolao di Tea si collocava a poca distanza dall’abitato di Regnano, lungo il valico che unisce la Valle del Serchio con quella dell’Aulella. I resti del luogo pio, riportati alla luce alcuni anni fa da scavi archeologici, si trovano in corrispondenza di questo passaggio naturale, immersi in un boschetto di frondose e giovani querce.
Il percorso sul quale si collocava l’edificio di culto costituiva un itinerario obbligato fin da epoche molto remote, dato che il passo di Tea per secoli, forse per millenni, è stato l’unica via percorribile di comunicazione tra Lucca e Parma. Gli scavi archeologici, infatti, hanno portato in luce materiale ceramico databile ad epoca classica, anche se molto probabilmente il percorso fu utilizzato fin dalla preistoria.
Note storiche
L’«hospitale» è ricordato per prima volta in un documento del 1229. Anche se abbiamo poche notizie sui secoli successivi, nel 1470 la struttura ecclesiastica e ricettiva era ancora attiva poiché fu inserita negli Estimi della Diocesi di Luni. L’ospedale rimase sicuramente vitale nel corso sia del Medioevo che del Rinascimento; le poche volte che se ne fa menzione nei documenti, infatti, risulta come una struttura dotata di buona salute. Nel volgere di un sessantennio dall’ultima attestazione che lo ricorda in attività, e più precisamente nel 1731, l’ospedale di Tea viene però documentato come un rudere, tanto che nelle carte dell’epoca è nominato «Ospitale di S. Nicolao disfatto».