Fortezza delle Verrucole

La fortezza delle Verrucole si erge maestosa su un contrafforte di roccia poco distante dal paese di San Romano, nel cuore della Garfagnana.

La prima descrizione dettagliata della struttura militare risale al XV secolo. Sul colle delle Verrucole erano presenti due nuclei fortificati separati e ben distinti: la rocca “quadra”, posizionata nella zona a nord della collina e oggi quasi del tutto scomparsa; la rocca “tonda”, collocata nella zona a sud dell’altura, ancora oggi ben conservata nelle sue strutture principali.

La rocca “tonda” è in realtà una struttura poligonale formata da ben quindici lati, con una scarpa di rinforzo. Il fortilizio in origine doveva essere piuttosto tozzo: soltanto in seguito, probabilmente in epoca estense, si pensò di dotarlo di un ulteriore piano, come testimoniano i merli di tipologia guelfa ancora ben individuabili nella struttura muraria dell’edificio.

L’altra struttura difensiva, forse la più antica del sito, era la «rocha quadra». Quest’ultima inizialmente doveva essere costituita da una torre isolata che solo in un secondo momento venne dotata di un circuito difensivo in muratura. Di questa struttura, sostituita per volere degli estensi da due grandi bastioni, rimane in piedi poco o nulla fatta eccezione per un tratto della cortina muraria.


Note storiche

Il sito, già frequentato in epoca preistorica, venne occupato durante il medioevo da un piccolo villaggio sotto la giurisdizione dei Gherardinghi, una delle maggiori consorterie signorili della Garfagnana. Non sappiamo in quale anno si avviò l’opera di fortificazione, ma la prima testimonianza scritta risale al 1027.

La rocca rimase nelle mani dei Gherardinghi fino al 1170 quando, in seguito alla repressione della ribellione dei nobili della Garfagnana, cominciò a gravitare nell’orbita del Comune di Lucca che ne assunse la piena autorità nel 1292.

Nei primi anni del Trecento si afferma un nuovo dominatore di stirpe lunigianese, Spinetta Malaspina, insignito del vicariato imperiale da Arrigo VII. Anche la rocca delle Verrucole entrò a far parte del sistema delle fortificazioni del ghibellino Spinetta che ordinò alcuni interventi di ristrutturazione, come l'abbattimento del piccolo abitato a ridosso della rocca tonda nato in epoca castrucciana.

Ancora in epoca estense le due unità fortificate sussistettero ben distinte e dotate di capitani ed armamentari differenti. La fortezza delle Verrucole perse certamente importanza, per un certo periodo: nel 1530 la rocca tonda venne trasformata in carcere per accogliere i briganti che infestavano la zona; nel 1565 entrambe le fortificazioni presenti sul sito furono poste sotto l’autorità di un unico castellano.

Nel 1579 ebbe luogo un importante intervento di ristrutturazione globale ad opera dell'ingegnere Marco Antonio Pasi. L’architetto carpigiano immaginò una fortezza di grandi proporzioni che, utilizzando ciò che di utile rimaneva delle due rocche più antiche, potesse sfruttare al massimo lo spazio disponibile per la disposizione più corretta di archibugi, colubrine e bombarde. La pianificazione di Pasi venne realizzata quasi per intero e la fortezza continuò ad essere mantenuta attiva efficiente, con alterne vicende, anche nei secoli XVII e XVIII.

Verso la fine del XVIII secolo la fortezza cadde in disuso e l’area interna alle mura fu occupata da prati, campi e filari di viti.

Galleria

Vista d'insieme della fortezza
Vista dall'interno delle mura
Fortezza delle Verrucole, panoramica prima del restauro
Fortezza delle Verrucole, la rocca tonda prima del restauro
Fortezza delle Verrucole, l'ingresso odierno della fortezza