Castello di Palleroso

Palleroso è un piccolo borgo, fortificato in epoca medievale. Ad oggi si conservano parti dell'antico tracciato della cinta muraria, che costeggiano la rampa di accesso alla porta d’ingresso del castello. Nella parte più alta del paese si trovano i ruderi dell'antica torre circolare, costruita in grandi blocchi squadrati di pietra arenaria, che in passato aveva la funzione di segnalazione visiva, collegata alle altre torri della valle.

La chiesa di S. Martino, è menzionata per la prima volta in una bolla papale del 1168, ma ha subito numerosi interventi di ristrutturazione che ne hanno completamente modificato l'aspetto. All'interno è conservata una tela ad olio del pittore veneto Giò Battista Lorenzetti rappresentante la Vergine col Bambino ed i Santi.

 

Note storiche

Nonostante l’importanza che questo sito dovette avere nel passato, le notizie che lo riguardano sono esigue. La prima menzione di un «loco Palarosus» risale all’anno 996, quando il presule lucchese Gherardo assegnò alcune proprietà situate in questa località a Sisesmondo, esponente della consorteria che aveva fra gli esponenti maggiori i Rolandinghi di Loppia.

La chiesa parrocchiale di «Sancti Martini de Pallaroso» venne nominata nel 1168 all’interno della Bolla di Alessandro III, che sanciva i privilegi di alcune chiese della Garfagnana menzionando la chiesa di Palleroso tra le dipendenze di Pieve Fosciana.

Il borgo entrò spesso in conflitto con il governo lucchese, che conquistò il castello già nel 1170 e successivamente inviò le proprie armate per sedarne le rivolte nel 1372 e 1383.

In epoca Guinigiana il castello di Palleroso veniva annoverato nel numero di quelli che dovevano essere sempre tenuti ben forniti di vettovagliamenti e guarniti con attenzione in modo da poter difendere i confini dello Stato.

Caduto il Signore di Lucca inizialmente il paese rimase fedele agli antichi dominatori, ma nel 1451 anche questo centro abitato decise di passare sotto il controllo degli Estensi.

Nel 1603, nel momento in cui lo Stato lucchese e quello estense si contendevano il dominio sulla valle, Palleroso subì gli effetti devastanti di una «cavallata» di militi lucchesi. In quel frangente nonostante la fortificazione fosse in buone condizioni e ben munita, si racconta che al primo colpo di artiglieria gli armati e il popolo di Palleroso si arresero ignominiosamente, lasciando l’abitato alla devastazione e al saccheggio del nemico. Così fu «saccheggiato Palleroso, depredata la Chiesa, spogliati gli Altari, asportate le campane»; il borgo inoltre fu incendiato e le fortificazioni danneggiate. L’abitato venne ricostruito con fatica dagli abitanti ma questa azione militare pose fine alla storia della fortificazione, che pian piano cadde in disuso.

Galleria

Castello di Palleroso, ruderi della torre
Castello di Palleroso, resti della torre
Castello di Palleroso, vista panoramica