Castello di Castiglione di Garfagnana
Le mura che cingono esternamente il castello hanno un andamento irregolare e sono ancora ben conservate per tutto il perimetro: sono ancora visibili le troniere per l’alloggiamento di bocche da fuoco e le feritoie per arcieri e balestrieri. Vi sono annessi ben otto torrioni semicircolari e tre porte principali, una sul lato sud e le altre rispettivamente ad est ed ovest.
Anche la rocca mantiene quasi intatte e inalterate le sue forme, con i tre possenti torrioni semicircolari dotati di alta scarpa, provvisti di slanciati boccatelli, e il torrione quadrangolare, di dimensioni più modeste, posto a guardia dell’unico ingresso al ridotto fortificato, una porta alla quale si accede soltanto tramite una ripida scalinata.
Da visitare la Chiesa di S. Michele. Estremamente interessante è la sua facciata realizzata con il caratteristico marmo rosso di Collemandina, proveniente dalle cave di Sassorosso. All'interno si trova una tavola raffigurante la Madonna di Giuliano Simone (XIV secolo), un crocifisso ligneo trecentesco ed un tabernacolo della scuola di Matteo Civitali. Nei primi anni del XVII secolo, a seguito degli assalti delle armate estensi, la chiesa rimase fortemente danneggiata e durante l'assedio del 1603 le sue campane vennero addirittura fuse per realizzare un pezzo di artiglieria.
La Chiesa di S.Pietro, la più antica chiesa del paese, viene menzionata la prima volta nel 723. Al suo interno è conservato un “Paliotto della Madonna dei Sette Dolori” un’opera intarsiata del maestro Carlo Gibertoni.
Note storiche
Il castello – la cui esistenza è documentata per la prima volta nel 1033 – subì vicende alterne sotto il dominio delle consorterie nobiliari locali, finché non cadde sotto il dominio Lucchese.
Nel 1306, unificata la Garfagnana sotto il proprio controllo,il Comune di Lucca promosse la ricostruzione delle difese dell’importante castello e nel borgo fu innalzata anche una nuova chiesa. Cinque massicci torrioni furono quindi fatti costruire nel 1371, a seguito del tentativo fallito di Alderigo Antelminelli di impossessarsi di parte della Garfagnana e anche sotto il dominio di Paolo Guinigi il castello fu ulteriormente potenziato.
Castiglione rimase sempre fedele alla Repubblica di Lucca anche quando nel 1430 molte terre garfagnine, intimorite dall’avanzare delle soldatesche fiorentine condotte da Niccolò Fortebraccio, si erano ormai affidate alla magnanimità di Niccolò d’Este. Nel 1452 fu decretata l’appartenenza di Castiglione e di altre comunità limitrofe allo Stato di Lucca.
Questa sua condizione di enclave fece sì che Castiglione fosse preso di mira dalle artiglierie estensi nel corso delle guerre che agli inizi del XVII secolo contrapposero Lucca ai loro domini. Il fortilizio resistette per ben due volte ai pesanti assedi delle truppe modenesi, dimostrando così la validità delle proprie difese: nei due assalti subiti, infatti, soltanto un torrione fu danneggiato al punto da considerare inutile rimetterlo in piedi.