Castello di Ghivizzano
Il castello di Ghivizzano si trova sulla sommità di un isolato colle, sulla pendice sud-occidentale del monte Gromignana. Attualmente si conservano buona parte delle strutture difensive della rocca ed è possibile riconoscere l’andamento delle antiche mura che cingevano il borgo, anche se ne rimangono solo delle rovine.
La Chiesa di San Pietro e Paolo svolse in origine il ruolo di chiesa castellana, malgrado fosse posta all’esterno della rocca. La struttura è a navata unica; nell'arco sopra l'altare maggiore sono affrescate la "Fede", la "Caduta di Saulo", la "Guarigione dello storpio", mentre in due nicchie poste ai lati si collocano le statue dei santi Pietro e Paolo. Diversi i dipinti seicenteschi esposti, tra cui uno raffigurante i santi Pietro, Paolo e Lorenzo, realizzato da Tiberio Franchi. L’impianto romanico dell’edificio di culto è testimoniato dalla muratura meridionale che termina con una serie di archetti pensili sorretti da protomi umane. Nel Settecento, quando la chiesa divenne parrocchiale, fu ampliata e molto rimaneggiata. Nel 1885 si portò avanti un nuovo consistente restauro a seguito del quale furono ricollocate due lapidi sepolcrali: la prima di Giovanna e Francesco Castracani, l’altra del figlio Filippo.
Nella Chiesa di Sant’Antonio sono da segnalare l’ambone di un pulpito e un fonte battesimale quattrocentesco.
Note storiche
Il castello di Ghivizzano, citato già nel 994, appartenne alla nobile famiglia dei Rolandinghi. Conquistato nel 1171 dal Comune di Lucca, passò alla famiglia degli Antelminelli intorno al XIV secolo. Giunta nelle mani di Castruccio Castracani, la rocca venne allargata fino ad addossarne le mura alla chiesa di San Pietro, già presente in epoca romanica, e probabilmente furono costruite o ricostruite le mura del borgo sottostante.
Morto Castruccio, il fortilizio rimase sotto il dominio del Comune di Lucca; di lì a poco, insieme al territorio di Coreglia, venne occupato dalle truppe fiorentine, anche se Francesco Castracani riuscì a rientrarne in possesso nel 1352. Nel 1355 Carlo IV confermò a titolo di contea allo stesso Francesco Castracani il possesso di Borgo a Mozzano e Coreglia, insieme ad altre numerose località e a questo importante castello. Trascorsi pochi anni, nel 1369 il fortilizio era nuovamente nelle mani lucchesi.
Sotto il dominio di Paolo Guinigi anche Ghivizzano fu indicato fra i castelli indispensabili per la difesa dello Stato; fu dotato quindi di ogni vettovagliamento necessario e di quattro sergenti. Pochi anni dopo, nel 1437, l’esercito fiorentino se ne impadronì ancora una volta e assegnò la contea di Coreglia a Francesco Sforza che la trasformò in un piccolo potentato. Questo Signore nel 1441 decise di vendere alla Repubblica di Lucca il territorio a lui sottoposto e il 14 maggio 1441 gli uomini di Ghivizzano, assieme agli altri facenti parte della Vicaria di Coreglia, giurarono fedeltà agli Anziani di Lucca. Da lì in poi il castello seguì le medesime sorti del distretto amministrativo al quale era sottoposto.
La parziale smilitarizzazione dell’area, avvenuta nella seconda metà del XVI secolo, portò alla trasformazione della torre, entro la quale furono aperte ampie finestre, necessarie per adattare la costruzione ad abitazione civile.