Castello di Minucciano
L’abitato di Minucciano si trova al confine tra le terre di Garfagnana e quelle di Lunigiana, su di uno sperone roccioso dal quale è possibile godere di una buona visuale sul territorio circostante.
Delle antiche fortificazioni oggi rimane ben poco. Il principale testimone di epoca medievale è la torre circolare che si erge al centro del piccolo borgo, su cui attualmente è collocato un orologio ma che in origine doveva ergersi austera come monito per coloro che si avvicinavano. Le mura di cinta dovevano essere costituite per buona parte dalle stesse abitazioni, secondo il sistema tipico delle “muracase”, ma attualmente è arduo individuarne porzioni sopravvissute.
A pochi chilometri dal centro di Minucciano si trova il piccolo centro di Pieve San Lorenzo, che prende il nome dall'antica chiesa, uno dei capolavori dell'architettura romanica del territorio. Costruita secondo una struttura a tre navate scandite da doppio colonnato, al suo interno sono presenti vari affreschi, tra i quali quello rappresentante il Martirio di Santo Stefano.
Appena fuori dal centro di Minucciano si trovano i resti del castello di Bergiola, un complesso architettonico assai ricco, risalente al XIII secolo e abitato fino al 1920.
Note storiche
L’esistenza del paese di Minucciano, è riportata per la prima volta in un documento dell’875, da cui si apprende che il villaggio dipendeva dai Marchesi Malaspina, padroni indiscussi del castello per secoli.
Verso la fine del XIII secolo il governo lucchese riuscì a mettere le mani per la prima volta sulla fortificazione. Dopo una breve parentesi di dominio imperiale – nel 1313 il castello fu concesso in feudo da Arrigo VII a Spinetta Malaspina – Minucciano tornò a gravitare in orbita lucchese grazie alle azioni militari portate avanti da Castruccio Castracani.
Morto Castruccio, dal 1328 anche Minucciano seguì il periodo di instabilità politica che dovette subire Lucca e il suo contado fino a che, l’8 aprile 1369, Carlo IV di Boemia liberò Lucca dal giogo pisano. In quel tempo Minucciano era stato occupato da Cecchinello della consorteria dei Nobili di Gragnano e a niente valsero le azioni militari intraprese dagli Anziani di Lucca, che risolsero infine la questione acquistando il fortilizio per 100 fiorini d’oro.
Il castello fu tenuto sempre munito e restaurato in molte occasioni, vista la sua funzione di controllo dei confini. Nel 1429, caduto il governo di Paolo Guinigi, il popolo di Minucciano decise di affidarsi al governo fiorentino. Nel 1449 gli uomini del castello di Minucciano decisero di tornare a fare parte del dominio lucchese, malgrado gli ambasciatori che giungevano da Firenze avessero provato a dissuadere i paesani, spingendoli invece ad aggregarsi, casomai, con gli Estensi che da tempo dominavano buona parte della Garfagnana.
I governanti lucchesi decisero di premiare la fedeltà dimostrata in questo frangente promuovendo da subito il comune a sede di podesteria, e successivamente, nel 1463, fu stabilito che Minucciano divenisse sede di una Vicaria per il suo ruolo fondamentale di avamposto incuneato all’interno delle vicarie estensi. Fu per tale ragione che nel 1583 Minucciano fu attaccato da duecento cavalieri inviati dal Duca Alfonso d’Este; fra il 1603 e il 1618, nella guerra che oppose Lucchesi ed Estensi, il castello di Minucciano fu posto d’assedio per ben tre volte dalle armate ducali, ma in nessun caso i nemici riuscirono a varcarne le mura.