Castello di Perpoli
Il castello di Perpoli si trova sulla sommità di uno sperone di roccia posto fra il rio di Canale Grande e il fiume Serchio. Da questa posizione si potevano tenere sotto controllo altre comunità della Valle del Serchio e della Garfagnana fra le quali Riana, Treppignana, Castelvecchio, La Barca e Cascio.
Il paese conserva ancora la forma anulare che possedeva l’antico fortilizio, di cui rimangono tratti visibili nel margine nord occidentale dell’altura. Il tratto di mura, che si conserva per un’altezza di circa due metri, segue l’andamento del colle e in origine doveva avere la forma di un’ellisse. Dato il tipo di tecnica costruttiva e l’assenza di elementi accessori, quali torrette frangitratta o altro, la struttura può essere attribuita genericamente al XII-XIII secolo.
A un periodo successivo risale la costruzione di un’ulteriore cinta muraria, collocata più in basso, pesantemente danneggiata dal terremoto che nel 1920 scosse la Garfagnana e dai bombardamenti avvenuti nel corso dell’ultimo conflitto..
Delle porte anticamente esistenti solo due sopravvivono ancora, mentre una terza è profondamente rimaneggiata. Un altro elemento di difesa ancora visibile è costituito da una specie di baluardo a puntone che si colloca presso il versante meridionale.
Note storiche
Appartenuto fin dal X secolo alla consorteria dei Corvaresi, il castello di Perpoli fu uno dei capisaldi della resistenza che i nobili di Versilia opposero all’espansionismo del Comune di Lucca. Nel 1170, infine, il castello cedette all’assedio delle armate comunali.
Diventò così una delle basi grazie alle quali Lucca, con le ripetute incursioni militari del XII e del XIII secolo, riuscì a domare e a sottomettere le consorterie nobiliari della Garfagnana. Proprio per questa sua posizione centrale nel XIII secolo divenne il limite stabilito dagli Anziani di Lucca per distinguere i due grandi compartimenti territoriali, quello più prossimo alla città, indicato come Vicaria «a Perpore infra» e il resto della montagna che veniva iscritto all’interno della Vicaria «a Perpore ultra».
Anche Castruccio Castracani tenne in grande considerazione questa fortificazione e fu proprio per la volontà del vicario imperiale che fu fatto erigere un ponte sul Serchio per unire Perpoli e Riana.
Ricordata nella Bolla d’Oro del 1376 come “Castrum Perpoli”, la costruzione militare compare sotto la definizione di “fortessa” anche nella lista delle fortificazioni che Paolo Guinigi, agli inizi del XV secolo, decretò che fossero sempre tenute ben fornite di armi e, dove ve ne fosse la necessità, restaurate.
Dopo la caduta della signoria a Lucca la comunità e il castello di Perpoli subirono numerosi danni, tanto che molte strutture furono rase al suolo. Nuove ricostruzioni e ristrutturazioni alla “fortezza” furono realizzate nei secoli XVI e XVII in occasione delle guerre che videro contrapposte le milizie lucchesi e quelle estensi. In particolare, nel 1583 il paese venne dato alle fiamme per ritorsione dalle armate estensi, mentre nel 1613 l’abitato venne nuovamente fortificato e collegato al piccolo ridotto presente sul monte Perpoli.