Castello di Pescaglia
Pescaglia è un ampio centro abitato che sorge sulla sommità di un pianoro alle pendici meridionali del Monte Cuculiera, alla confluenza del Solco di Canovaglia con il torrente Pescaglia. Da questa posizione tattica era possibile controllare i percorsi che dalla valle della Pedogna conducevano verso la Versilia tramite la Foce di Bucino, la Garfagnana e la Valfreddana.
Giunti sulla sommità dell’altura che domina il paese, la vista è subito catturata dall’imponenza della fortezza rinascimentale che, munita di puntoni e spigoli vivi, racchiude un’area di circa 3000 metri quadrati, scendendo poi a delimitare l’intero abitato. Quanto rimaneva della rocca medievale, una costruzione localizzabile nel punto più elevato dell’altura, è stato inglobato in questo grosso complesso architettonico e ancora oggi è possibile scorgerne i resti. La fortezza conserva lunghi tratti di mura, che permettono di individuare l'originario perimetro. Il circuito di mura era completato da una serie di ambienti, alcuni inseriti all’interno delle antiche mura medievali, altri edificati nell’occasione, come quello destinato all'alloggio del capitano del fortilizio.
La chiesa dei SS. Pietro e Paoloè stata integralmente riedificata nel XVII secolo. All'interno sono custodite una Madonna col Bambino e Santi del Marracci, una tela di San Rocco di Gaspare Mannucci e una immagine della Madonna con Bambino proveniente dall’Oratorio della Solca a Monte del Paese.
Da Pescaglia si possono inoltre raggiungere l’alta valle della Turrite e l’Alto Matanna, da cui è possibile effettuare escursioni sulle Apuane.
Note storiche
Fino al 1242 l’abitato di Pescaglia dipese dalla consorteria dei Suffredinghi; in seguito il centro fu annesso alla Vicaria di Coreglia di cui subì le sorti. Il castello, distrutto dal Comune di Lucca nel Duecento, è stato ricostruito sicuramente prima del 1376, quando il paese è elencato tra i «castra» presenti nella Bolla d’Oro sottoscritta dall’Imperatore Carlo IV. Alla fine del XVI secolo l'antica fortezza dei Suffredinghi venne profondamente modificata e ampliata su progetto dell’architetto Vincenzo Civitali.