Il detto popolare "Portare l'orso a Modena"
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Nelle valli della Garfagnana è ancora in uso un antico proverbio che viene usato per sottolineare come una richiesta sia particolarmente difficile da compiere, in queste circostanze si suole dire “è come portare l’orso a Modena”.
Questa affermazione può risultare molto criptica, in quanto i fatti che portarono alla sua origine sono piuttosto antichi dovendosi ascrivere alla metà del XV secolo.
Il 28 luglio del 1451, per mezzo di un atto pubblico, la Comunità di Soraggio ottenne in assegnazione dalla Camera di Ferrara alcuni pascoli e boschi situati sul “Montecipolla”, collocato sul versante settentrionale dell’Appennino. Come controparte gli uomini di Soraggio ogni anno, per le festività natalizie, avrebbero dovuto portare a Modena, capitale del Ducato, un orso vivo, catturato nelle loro terre. Ai tempi, infatti, seppur raramente, questi animali selvatici potevano essere ancora trovati nelle selve più remote della montagna.
Col passare del tempo reperire un orso nelle selve delle Alpi divenne del tutto impossibile e quindi nel 1604 il Duca Cesare d’Este nel confermare il livello, ossia l’atto con il quale aveva affidato alla comunità quella porzione di territorio, decretò che nel caso in cui non si fosse reperito l’animale, si sarebbe potuto sostituire a esso un grasso cinghiale o un maiale domestico, purché fosse di almeno “dodici pesi”.
Quegli animali, così come l’orso, venivano richiesti per essere cucinati ed essere serviti alla tavola ducale. Ma anche in questo caso la richiesta appariva particolarmente difficile da ottemperare e pertanto attorno al 1740 si optò per commutare in moneta la richiesta di un animale vivo, e così, per quella stessa terra, la Comunità di Soraggio fu obbligata a pagare annualmente una cifra pari a dodici ducatoni.
Il canone di affitto fu nuovamente convertito, questa volta in lire, non appena venne istituito il Regno d’Italia, divenendo sempre meno gravoso per quel piccolo nucleo di case di montagna, ma nel ricordo collettivo rimase indelebile traccia di quella richiesta così gravosa e quasi impossibile da compiere, tanto che le fatiche fatte per mantenere i patti divennero così proverbiali, da essere cristallizzate nel detto popolare.