Rocca di Camporgiano

Camporgiano era a capo di una delle maggiori vicarie della Garfagnana, nella quale rientrarono, per un breve periodo, ben cinquantacinque comunità. La rocca di Camporgiano, controllava gran parte della valle del Serchio e della valle dell’Edron. Dalla rocca era inoltre possibile rimanere in contatto visivo con numerose località, quali le strutture militari presenti alle Verrucole e a San Romano.

Il circuito di mura più esterne si conserva praticamente nella sua conformazione originaria, con alte cortine a scarpa che, quasi alla sommità, dopo un cordolo marcapiano, conservano ancora gran parte del sistema di beccatelli. I due torrioni sono pressoché identici fra loro, essendo costituiti anche essi come le mura da un’alta scarpa, dal cordolo marcapiano e dagli archetti pensili. La porta di accesso è costituita da un’unica apertura con arco in pietra arenaria.

Da segnalare, nella vicina Chiesa di S. Jacopo, una preziosa tavola di origine trecentesca raffigurante la Madonna col Bambino del Maestro di Camporgiano.

L’ottimo stato di conservazione della rocca di Camporgiano, che mantiene ancora gran parte delle proprie strutture difensive, si deve imputare all’interesse che lo Stato estense ebbe per questa fortezza. Come è possibile dedurre da mappe cinquecentesche che la raffigurano, essa era costituita da un doppio circuito di mura: quello più esterno, ancor oggi ben visibile, si strutturava in maniera abbastanza regolare essendo formato sui lati nord, sud e ovest da cortine rettilinee, mentre il lato di levante mostra un andamento poligonale; sugli spigoli nord-ovest e sud-ovest due poderosi torrioni a pianta circolare sovrastano l’unica porta di accesso. Oltre alle mura di difesa nella porzione nord-est, un ultimo elemento di difesa era una torre a base quadrangolare disposta entro il perimetro della recinzione più interna. Nello spazio interposto fra le due cortine si posizionavano infine alcune strutture di servizio, come una piccola cappella absidata ad aula unica.


Note storiche

Il castello di Camporgiano fino all’XI secolo rimase sotto il dominio dei Cattani legati al vescovo di Luni, per poi ritrovarsi al centro di un complesso intreccio di diritti feudali, laici ed ecclesiastici, sottoposti a continue trasformazioni. Soltanto nel XIII secolo la Repubblica di Lucca divenne incontrastata signora di Camporgiano, come dimostra la presenza di un vicario lucchese all’interno di questa comunità. Nel 1434 la vicaria cadde nelle mani di Spinetta Malaspina e quindi in quelle dei Fiorentini che ne detennero il possesso fino al 1446, quando Leonello d’Este riuscì a convincere un gran numero di comunità garfagnine a consegnarsi nelle sue mani. La rocca, sicuramente di origine molto antica, fu ristrutturata in epoca guinigiana e ampiamente modificata in epoca estense, essendo stata designata come sede per il delegato del governo ducale.

Galleria

Camporgiano, cinta muraria con torrione
Camporgiano, torrione, particolare
Camporgiano, perticolare del sistema di beccatelli