Castello di Lucignana

La rocca di Lucignana, che sorge sulla sommità di un costone roccioso, è citata per la prima volta un documento del 1048 in cui è elencata tra le proprietà dei Rolandinghi.

Del castello di Lucignana rimangono poche tracce visibili, riconoscibili nell'arco della porta di accesso al castro, in alcuni tratti delle mura di cinta e nei resti di una torretta quadrangolare con apertura ad arco.

La Chiesa parrocchiale, dedicata a Santo Stefano conserva ancora parte della sua struttura medievale, nonostante i ripetuti interventi di restauro avvenuti nei secoli successivi. All’interno si conserva una Lapidazione di Santo Stefano di Ippolito Sani (XVII sec.)

A poca distanza da Lucignana, immerso nei boschi di leccio, un sentiero facilmente percorribile (20 minuti circa) conduce al Romitorio di Sant'Ansano, edificio di culto costruito in età medievale e restaurato ed ampliato nel corso del XVIII secolo.

 

Note storiche

Le fonti riportano le notizie sulle sorti del castello durante i secoli XIII e XIV, quando nuove guerre agitarono la Garfagnana e la Media Valle del Serchio. In questo scenario bisogna inserire la decisione di Veltro Baronciulli di trasferirsi «in castro Licignane» per condurre la sua semplice vita di contadino in seguito alla ribellione del paese di Pedona al Comune di Lucca.

Nel 1331 la torre di Lucignana era andata distrutta e per questo fu pagato Cambino, «magister legnaminis», che ne effettuò la demolizione.

Galleria

Castello di Lucignana, arco di accesso
Castello di Lucignana, resti di mura, retro chiesa