Castello di Vallico di Sopra
Il paese di Vallico di Sopra si colloca sulla vetta di uno sperone di roccia alle pendici del monte Penna. Il piccolo borgo, oltre a mantenere un contatto diretto con Motrone, permetteva di controllare anche il percorso che attraverso il Monte Penna giunge alla sommità del Monte Gragno, rilievo spesso conteso per la sua importanza come pascolo di altura e per l’alpeggio.
Nel paese si conservano alcune murature attribuibili con certezza a epoca medievale. È molto probabile che l’antico fortilizio fosse posto dove attualmente si trova il paese, e che una piccola rocca si elevasse sul colle a nord dell’abitato. Una porta con rivellino si trova presso il margine sud del centro abitato: nonostante la presenza di una piccola feritoia probabilmente questa struttura non è da riferirsi all'epoca medievale ma piuttosto risalente al XVI-XVII secolo.
Appena fuori del paese si trova la chiesa romanica di San Michele con la facciata mossa da arcate cieche e l’abside decorata da archetti pensili.
Salendo per la strada di San Luigi, attraverso un sentiero che percorre il versante orientale del Monte Penna, si può raggiungere la Grotta di Castelvenere. La grotta riporta testimonianze della presenza dell’uomo fin dal V sec. a.C. come dimostrano gli oggetti e gli idoli votivi ritrovati nel sito e visibili presso il Museo Archeologico del Territorio a Castelnuovo Garfagnana e il Museo Nazionale di Villa Guinigi a Lucca.
Note storiche
A «Valivo de Supra» esisteva già nel 781 una «curtis» fondata per iniziativa privata, che fu in seguito comprata dal vescovo di Lucca. La località viene spesso ricordata come semplice aggregato di case alle dipendenze della pieve di Gallicano in alcuni documenti dell’854 e del 997. Successivamente alcune testimonianze scritte confermano la presenza di un castello: nel 1122 la «curtis» assieme al «monte et poio seo castello quod vocatur Valivo de Supra» apparteneva a Guido del fu Mascaro, che ne vendette la proprietà al vescovo Benedetto. Nello stesso anno, inoltre, gli uomini di Vallico giurarono fedeltà al prelato promettendo di aiutarlo a mantenere il controllo del fortilizio di «Sala vel Valivo». Dopo il 1355 il fortilizio non compare più all’interno della documentazione scritta.