Castelvecchio - Castello di Sala

Il fortilizio di Castelvecchio si trova su un'altura posta sulla sponda destra del fiume Serchio, che la separa dalle guglie del Monte Croce e dal borgo di S. Donnino. La fortificazione, a pianta irregolare allungata, segue la morfologia del terreno. I resti della struttura difensiva consistono in un perimetro di spesse mura in pietra locale che si elevano dal suolo per un'altezza limitata rispetto a quella originaria.

L'accesso al castello era consentito da un'unica porta, posta sul lato sud, e munita di un piccolo avancorpo. Il complesso architettonico doveva svolgere un ruolo determinante nella difesa del territorio, sia grazie alla sua posizione che all'inaccessibilità del fortino. Nonostante ciò il sito fu abbandonato precocemente in epoca rinascimentale ed utilizzato per le colture agricole.


Note storiche

La prima notizia sicura dell’esistenza di una fortificazione sull’altura di Sala, che poi comparirà come Castrum Vetus, è contenuta nel diploma imperiale del 23 marzo 1164 in cui Federico I conferma i diritti detenuti dal vescovo di Lucca sopra “l’arcem que vocatur Sala, cum burgo et cappella atque plebem de Castello”.

Un atto del 1° dicembre 1179, l’unico documento privato del XII secolo rimasto inerente il territorio dell’alta Garfagnana, costituisce un accordo sulla spartizione de “summitate Castriveteris que dongionem appellatur” fra il vescovo di Lucca, Cunimondo e Superbo dei Filii Guidi e Ugone conte di Lavagna.

 

Galleria

Castelvecchio, Castello di Sala, vista panoramica
Castelvacchio, Castello di Sala, particolare dei resti delle mura
Castelvecchio, Castello di Sala, resti della cinta muraria